Cenni storici
La survey condotta sul sito e i sondaggi effettuati hanno permesso di individuare materiali dell'età del Ferro, sebbene essi non siano associati a contesti chiari. L'area oggetto del nostro studio viene probabilmente citata nei testi cuneiformi a partire dalla fine del III millennio a.C. Secondo le ipotesi avanzate da M.R. Sigrist e D.R. Frayne, un'iscrizione del re Amar-Suena della III Dinastia di Ur III (8° anno di regno) potrebbe far riferimento a una serie di toponimi da localizzare lungo l’antica via pedemontana ad est della valle del Tanjero (fiume che forma la Diyala dopo la confluenza con il Sirwan) e nella zona della moderna città di Halabja (Kurdistan iraqeno) fino al bacino meridionale del Lago Zarībār procedendo verso nord. All’epoca di Assurnasirpal II la piana di Marivan e il Lago Zarībār sono parte integrante della regione più interna (‘ša bitani’), e dunque più lontana dai confini assiri, di Zamua che resta sostanzialmente autonoma da un punto di vista politico. I testi successivi fanno anche riferimento a ‘un mare di Zamua’ identificato da A. Billerbeck con il Lago Zarībār già nel 1898, sebbene autorevoli ipotesi alternative lo abbiano fatto coincidere a lungo con il Lago Urmia. Gli studi relativi agli itinerari seguiti in occasione delle campagne militari di Sargon II volte all’approvvigionamento di beni, al controllo delle vie di comunicazione e del territorio in funzione anti-urartea pongono il Lago Zarībār e la piana di Marivan o nel distretto di Surikaš o nel territorio di Karalla, toponimi citati nella V, VII, VIII e XIV campagna (terzo quarto dell’VIII secolo a.C.).